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III Giornata di Studi Danteschi

"La bella scola" - Dante e i classici

17 Maggio 2019

«Come accordo iniziale del poema, Dante ha dovuto cercare l’incontro coi poeti antichi ed il proprio inserimento nella loro schiera; sono essi che debbono legittimare la sua missione poetica [...] L’incontro di Dante con la bella scuola suggella l’acquisizione
dell’epica latina nel poema universale della cristianità e comprende uno spazio ideale in cui sono radunate

tutte le grandi figure dell’Occidente».

(E.R. Curtius)


Questa terza Giornata di Studi Danteschi affronta un tema - Dante e i classici - riccamente studiato dalla critica degli ultimi anni. Essa vorrebbe aprire alcuni scorci sulla cospicua eredità antica che intesse la Commedia, al tempo stesso suggerendo possibili metodologie di lavoro e saggiando alcuni dei terreni di ricerca più ricchi di spunti utili all'esegesi del poema. Questo grazie al dialogo tra relatori che
provengono da tradizioni variegate, dalla critica dantesca alla filologia classica, sino agli studi mediolatini.

 

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Programma

 

Accoglienza

Saluti del prof. Giovanni Saccani (Presidente della Società Dante Alighieri, Torino)

Apertura dei lavori

Prof.ssa Claudia Villa (Università degli Studi di Bergamo) – Introduzione: Dante e i classici
La prof. Villa ha avviato l’incontro delineando il percorso sinuoso ma chiaro del rapporto di Dante con i Classici, soffermandosi su alcuni autori e concetti chiave presenti nell'opera. In particolare ha parlato della Commedia nei termini di un “poema di lode e di giustizia” la cui scelta della lingua non poteva non ricadere sul volgare.
 

Prof. Nicola Lanzarone (Università degli Studi di Salerno) – Dante lettore del Bellum civile di Lucano
A partire dalla menzione diretta del nome di Lucano in Inf. IV, 90, il prof. Lanzarone ha illustrato le influenze del Bellum civile nella Commedia. L’imitatio di quest’opera è delineata a partire dalle due figure principali: Cesare e Catone, per proseguire poi con altri personaggi minori e con alcuni topoi.


Prof. Luca Marcozzi (Università degli Studi Roma Tre) – L’eredità di Ovidio nella Commedia

Il prof. Marcozzi ha delineato un quadro accurato dell’eredità ovidiana, di rilevanza eminentemente poetica, nelle opere dantesche a partire dalla Vita Nuova fino alla Commedia.
 

Prof.ssa Federica Bessone (Università degli Studi di Torino) – Tebe nella Commedia: tra Ovidio e Stazio

La prof. Bessone ha analizzato lo sguardo che Dante rivolge alla sezione tebana delle Metamorfosi di Ovidio e alla Tebaide di Stazio, a partire dalla visione della Tebe mitica come prototipo di città infernale per poi porre attenzione ad alcuni personaggi: Niobe, Almeone e Anfione. Ci ha anche fornito i loci precisi della Commedia e delle due opere latine indicate.
 

Prof. Francesco Mosetti Casaretto (Università degli Studi di Torino) – Dante mediolatino
Per concludere il Prof. Mosetti Casaretto ci ha proposto una visione di Dante collocato nel suo tempo, poeta medievale e cristiano, che mostra di avere una propria coscienza storica collocandosi nella classicità della Bella scola e anche una propria coscienza morale per la sua appartenenza al medioevo, della cui cultura egli è “sintesi e sviluppo”.

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